Ad ogni donna la sua Menopausa.

La menopausa è spesso l’epoca della “dichiarazione” dei primi veri disagi perineali: prolassi, incontinenza urinaria, dolore ai rapporti sessuali e calo del desiderio sessuale, secchezza vaginale. Il perineo che non è mai ascoltato, conosciuto e amato si presenta con le sue difficoltà.
L’interesse nei confronti delle tematiche relative all’età della menopausa è un fenomeno del tutto recente, strettamente connesso con l’aumento della vita media di una donna a fronte di un’età di menopausa che non ha subito, invece, alcuna modificazione.
Ma vediamo insieme cosa succede.

Le ovaie di una donna hanno una sorta di “data di scadenza”.

Le cellule riproduttive femminili (ovociti), a differenza di quelle maschili (spermatozoi), vengono prodotte prima della nascita, durante lo sviluppo degli organi genitali. Nel corso della vita questa “riserva” si riduce poi progressivamente mensilmente fino ad esaurirsi del tutto (menopausa).
Ogni donna nasce con 1-2 milioni di follicoli e alla pubertà ne rimangono 500.000. Da questo momento in poi con il menarca (la prima mestruazione), più o meno ogni quattro settimane, il sistema riproduttivo femminile dipende dal ciclico reclutamento follicolare e dalla selezione di un unico follicolo dominante. Nel periodo fertile di una donna, indicativamente dai 12 ai 45 anni, circa 500 cellule uovo mature escono dall’ovaio mentre il resto si distrugge.
La menopausa viene definita come la cessazione dei cicli mestruali per esaurimento della funzione follicolare ovarica.
L’invecchiamento del sistema riproduttivo femminile, dunque, inizia con la nascita e continua con la perdita dei follicoli per atresia od ovulazione che non avviene necessariamente in modo costante.

Femal sexual cycle

La Menopausa, aspetti generali.

La stagione fertile della vita femminile termina con l’ingresso in menopausa. Si tratta di un passaggio che non avviene all’improvviso, senza avvisaglie, ma gradualmente in un intervallo che varia da alcuni mesi a qualche anno e che si accompagna al progressivo calo della funzione ovarica con riduzione dei livelli di estrogeni e progesterone, fino alla totale interruzione. Questo periodo è chiamato climaterio. Le manifestazioni che lo caratterizzano variano da una donna all’altra, in termini di frequenza, intensità e durata, e comprendono:
Alterazione del ritmo mestruale: il ciclo tende ad accorciarsi/allungarsi con ritardi protratti fino a periodi di silenzio mestruale della durata anche di alcuni mesi; le mestruazioni possono essere più abbondanti/scarse; comparsa di perdite intermestruali (spotting). Tali alterazioni si accompagnano a ovulazione irregolare e ridotta fertilità.
Peggioramento dei sintomi premestruali: possono aumentare la ritenzione idrica, il peso in fase premestruale, il senso di gonfiore; possono inoltre accentuarsi l’irritabilità, il “bisogno” di cibi dolci, il nervosismo.
Disturbi del sonno: risvegli frequenti.
Difficoltà di controllo del peso corporeo: caratteristico l’incremento di grasso a livello addominale, con aumenti della pressione endoaddominale e conseguenze sul tono del Pavimento Pelvico.
Instabilità emotiva.
Vampate di calore.
Secchezza vaginale.
La scomparsa del ciclo mestruale per almeno dodici mesi consecutivi è l’elemento che contraddistingue l’ingresso della donna in menopausa, ma rappresenta solo uno dei molteplici effetti correlati all’interruzione della produzione ormonale da parte dell’ovaio e alla perdita della capacità riproduttiva. La menopausa fisiologica (naturale)
si verifica in genere tra i 46 e i 55 anni e deve essere distinta da quella iatrogena, secondaria cioè ad interventi chirurgici o a terapie, come quelle antitumorali. In genere è caratterizzata da molteplici manifestazioni, estremamente variabili, quali:
• Disturbi vasomotori: vampate di calore accompagnate da sudorazione profusa e tachicardia (diurne e notturne).
• Disturbi del sonno.
• Disturbi psichici: ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, deflessione del tono dell’umore.
• Disturbi uro-ginecologici: secchezza vaginale, riduzione dell’elasticità vaginale, maggiore sensibilità alle infezioni (cistiti), disturbi della minzione (urinare spesso).
• Disturbi della sessualità: calo del desiderio sessuale, difficoltà di eccitazione, dolore nel rapporto.
• Dolori muscolari e osteo-articolari.
• Aumento del peso corporeo.
• Alterazioni trofiche di cute e annessi: assottigliamento e aumento della secchezza della pelle, diradarsi dei peli e, talvolta, perdita di capelli.

E la sessualità in menopausa?

Resta ancora un argomento tabù la sessualità della donna in menopausa, poichè il pensiero comune è che la donna, una volta riprodotta, sia giunta al capolinea. Avere una sessualità ed una vita intima anche dopo “aver fatto dei figli” quasi non è concepibile.
Una vita sessuale soddisfacente è parte integrante della salute della persona e il pavimento pelvico riveste un ruolo fondamentale anche per quanto riguarda l’attività sessuale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1974 ha riconosciuto ufficialmente la dignità medica della sessualità, considerandola un diritto umano inalienabile di ciascun individuo, perché ne consente la valorizzazione e l’espressione della personalità.
Riduzione della funzionalità ovarica significa riduzione della produzione di estrogeni, progesterone e androgeni, con conseguenze molto evidenti sull’intimità di coppia.
A causa della carenza estrogenica, che comporta un impoverimento di tutte quelle componenti che sono molto preziose per la salute della pelle, come collagene, elastina
e acido ialuronico
, i tessuti vaginali si irrigidiscono velocemente, non hanno più capacità elastiche, quindi sono meno resistenti alle sollecitazioni meccaniche, sono più suscettibili alla rottura, si assottigliano e non sono più capaci di trattenere acqua e quindi di mantenere l’idratazione, con conseguente scarsa lubrificazione. Questo quadro si delinea come atrofia vulvo-vaginale, cui si associano sintomi di irritazione, bruciore, prurito, avversione al tatto, diminuita responsività agli stimoli e iporeattività clitoridea. Ciò ha come conseguenza il dolore ai rapporti sessuali, la dispareunia.
Ma questo dolore può manifestarsi anche nelle attività di vita quotidiane, per esempio facendo sport o indossando indumenti stretti. Esso è praticamente causato da piccole abrasioni che si possono sviluppare con lo sfregamento, sia del pene in fase di penetrazione, sia da contatto con determinati tipi di indumenti.
A differenza di altri disturbi che accompagnano la menopausa, come le vampate di calore, e che in genere si attenuano con il passare del tempo, l’atrofia vaginale tende a persistere e può peggiorare, interferendo con la qualità della vita, la penetrazione del partner può diventare sgradevole, tanto da influenzare anche il meccanismo di erezione peniena e quindi influire negativamente sul benessere di coppia.
La carenza androgenica (nelle donne è presente anche una piccola quantità di testosterone) è responsabile di un calo del desiderio sessuale con conseguente riduzione del piacere sessuale, riduzione delle fantasie sessuali, orgasmi brevi e meno intensi.

Spesso capita che le donne si rivolgano al ginecologo di fiducia per trovare una soluzione, che talvolta banalizza il problema prescrivendo delle creme, ormonali e non, ad azione idratante e lenitiva, e semplicemente un lubrificante da utilizzare durante i rapporti, senza proporre qualcosa di realmente efficace per migliorare la qualità della sessualità della donna in menopausa.

La Rieducazione funzionale del Pavimento Pelvico potrebbe giocare un ruolo molto importante nell’aiutare la donna ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei propri genitali in cambiamento, in modo da vivere con entusiasmo questa nuova fase di vita, imparando ad accettarla.
Negli ultimi anni sono state introdotte terapie fisiche che hanno l’obiettivo di stimolare la rigenerazione dell’epitelio vulvo-vaginale. Di ultimissima generazione è per esempio l’ossigenoterapia. Si tratta di una terapia indolore ed efficace per un tempo più o meno lungo e necessita di cicli di mantenimento a distanza di tempo. Accanto alla terapia fisica si abbinano esercizi che aiutano a migliorare la consapevolezza perineale, si illustra il massaggio perineale, che può essere anche svolto dal partner in modo da approcciare ad una sessualità alternativa e comunque stimolante, può essere d’aiuto l’utilizzo di toy, comunemente chiamati vibratori, utili talvolta anche per eseguire il massaggio perineale.

Caress Flow.

CARESS FLOW è una scoperta scientifica nata dopo quattro anni di ricerche congiunte di un team di medici e che prevede la combinazione di ossigeno ad alta concentrazione e acido ialuronico, che contrasta, naturalmente e senza effetti collaterali, le conseguenze della menopausa, riducendo secchezza vaginale e promuovendo idratazione e turgore dei tessuti.

Caress Flow, sinergia di 2 elementi naturali.

L’OSSIGENO MOLECOLARE è in grado di diffondersi con facilità attraverso la mucosa vaginale, contrastando la situazione di ipossia generata dalla riduzione del microcircolo e riattivando le funzioni metaboliche delle cellule. Esso ha le seguenti proprietà:
• Riattiva la microcircolazione favorendo la neoangiogenesi.
• Favorisce la rigenerazione dei tessuti.
• Stimola il turnover cellulare migliorando il trofismo e l’elasticità tessutale.
• Agisce come battericida anaerobico e antinfiammatorio, favorendo lo smaltimento delle sostanze mediatrici del dolore e dell’infiammazione (istamina, prostaglandine, serotonina) e previene l’adesione all’epitelio vaginale di quelle sostanze che determinano la cascata infiammatoria.

L’acido ialuronico ha un elevato potere idratante con azione fisiologica nel mantenimento del turgore, plasticità e forma dei tessuti. Esso viene trascinata dentro la cavità vaginale miscelata all’ossigeno ad alta concentrazione. L’acido ialuronico a basso peso molecolare è in grado penetrare facilmente nella mucosa predisposta dall’azione dell’ossigeno. Il tessuto connettivo della mucosa vaginale recupera l’efficienza metabolica ed è in grado di ricominciare a produrre correttamente le componenti fibrillari ed amorfe della mucosa vaginale come collagene, elastina e acido ialuronico.
Questo trattamento è risultato davvero utile nei casi atrofia vulvovaginale menopausale e nei casi di giovani donne affette da problematiche di vestibolite vulvare, vulvodinia, vaginismo e bruciore uretrale.
I vantaggi del Caress Flow sono:
– essere SICURO, non ha controindicazioni né effetti collaterali;
– essere INDOLORE, il trattamento è piacevole e non invasivo;
NON RICHIEDE TEMPI DI RECUPERO e si possono riprendere immediatamente le proprie abitudini ed attività di vita quotidiana.

Terapia Ormonale Sostitutiva.

Le comunità farmaceutica e scientifica stanno cercando di trovare soluzioni e strategie per migliorare la qualità di vita della donna, che normalmente va in menopausa nel pieno della sua vita sociale, lavorativa e sessuale.
Negli ultimi tempi sembra essere stato fatto un passo in avanti, poichè si inizia a porre particolare attenzione alle terapie soprattutto ormonali, di cui in commercio è possibile trovare vari tipi di preparati, a dosaggi differenti e che possono essere somministrati per diverse vie.
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) si basa sull’impiego di estrogeni per compensare il fisiologico deficit ormonale, con l’obiettivo di trattare i disturbi tipici della menopausa e di ridurre il rischio di osteoporosi e malattie cardio-vascolari. È effettuata con estrogeni naturali associati a progesterone/progestinici nelle donne con utero o con soli estrogeni nelle donne senza utero.
La via di somministrazione è orale o transdermica (cerotti). La terapia estrogenica vaginale (ovuli, crema) trova indicazione per i disturbi locali, come secchezza e dolore genitale.
Le indicazioni principali per la terapia sostitutiva a livello sistemico sono la presenza di una sintomatologia importante, tale da interferire significativamente con il benessere della donna e la sua qualità di vita – personale e sociale – nonché l’insorgenza di una menopausa precoce.
Prima di iniziare una TOS è indispensabile eseguire:
• controllo clinico generale
• esami ematochimici (funzione epatica e renale, quadro glucidico, lipidico e coagulativo)
• visita ginecologica con pap test
• visita senologica con mammografia al fine di escludere controindicazioni, rappresentate da:
– tumori estrogeno-dipendenti (es. mammella),
– obesità,
– ipertensione arteriosa non controllata,
– gravi epatopatie,
– rischio trombo-embolico.
La TOS non trova indicazione in tutte le donne: al di là delle condizioni che rappresentano controindicazione assoluta al suo impiego, la decisione terapeutica deve essere sempre personalizzata, formulata nell’ambito del rapporto personale con il proprio medico sulla base delle condizioni di salute della donna, delle sue esigenze e priorità in relazione ai possibili rischi e benefici.
La TOS dovrebbe essere prescritta all’inizio del periodo menopausale. Dopo tre-cinque anni, è sempre opportuno rivalutare le scelte terapeutiche in un’ottica rischi-benefici, per decidere se continuare o interrompere la terapia in corso che va eseguita, ove possibile, al più basso dosaggio efficace.
Esistono anche alternative terapeutiche non ormonali, che è sempre opportuno valutare e discutere con il proprio medico.
Gli integratori alimentari studiati specificatamente per la menopausa contengono sostanze che sono utili a contrastare gli effetti dell’età e del deficit ormonale, agendo a livello metabolico e riducendo i sintomi. Trovano indicazione, in particolare, nelle donne che non hanno una sintomatologia menopausale severa e in donne con controindicazioni assolute all’uso di composti ormonali, rappresentando una soluzione naturale che, oltre a combattere quei disturbi che, pur modesti, sono assai fastidiosi, contribuiscono al benessere generale. Gli integratori alimentari per la menopausa contengono in genere i fitoestrogeni, sostanze che si legano ai recettori cellulari degli estrogeni, imitandone l’azione. Risultano efficaci nel ridurre le vampate di calore lievi e spesso sono associati ad altre sostanze (come magnesio, melatonina, agnocasto…) che favoriscono il sonno e migliorano il tono dell’umore.



Una accurata valutazione del Pavimento Pelvico permette di individuare chiaramente il percorso più adatto alla problematica presentata dalla paziente. Ti aspetto in ambulatorio, per parlarti anche meglio del trattamento di ossigenoterapia.

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