Non si pensa mai che le sensazioni di piacere e di eccitazione, e la possibilità di avere orgasmi appaganti, siano correlate anche alla nostra capacità di percepire la pelvi e di saper muovere i suoi muscoli. Molte donne demandano il piacere sessuale alla stimolazione che ricevono dal pene dell’uomo durante la penetrazione.
Ma muscoli vaginali forti e tonici sono tra i maggiori responsabili dell’intensità delle sensazioni provate mentre si fa l’amore.
Una vita sessuale soddisfacente è parte integrante della salute della persona e il pavimento pelvico riveste un ruolo fondamentale anche per quanto riguarda l’attività sessuale.
Premessa
Desiderio, sessualità, piacere sono argomenti delicati, riguardano sfere personali molto intime della relazione, di cui oggi si parla molto più esplicitamente rispetto che ad alcuni decenni fa, ma intorno ad essi continuano ad esistere ancora false credenze e tabù, dettati dall’imprinting culturale che ciascuno ha ricevuto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1974 ha riconosciuto ufficialmente la dignità medica della sessualità, considerandola un diritto umano inalienabile di ciascun individuo, perché ne consente la valorizzazione e l’espressione della personalità.
La sessualità ha poi ottenuto la sua dignità in Occidente, inizialmente con Alfred Kinsey (1894-1956), biologo statunitense, che con i suoi studi verso gli anni ‘50 ha cominciato a parlare sull’argomento in termini di funzionamento biologico. William Masters e la sua collega Virginia Johnson (sessuologo e ginecologo lui, sessuologa e psicologa lei, pionieri della sessuologia umana), negli anni ’60, e successivamente la dottoressa Kaplan, hanno ampliato notevolmente le conoscenze sull’argomento, dando vita a nuove strategie terapeutiche e ad un’innovazione culturale.
La sessualità umana è dunque una funzione molto complessa, poichè mette in gioco contemporaneamente molteplici organi e sistemi, da quello nervoso e vascolare, a quello ormonale e metabolico, passando per quello muscolare fino a quello immunitario, dalla cui integrità anatomica e funzionale dipende la qualità della sessualità stessa. Inoltre essenziali nell’espressione della sessualità di ognuno di noi sono anche i fattori psicoemotivi e relazionali.
Si può ben comprendere, quindi, come il benessere globale dell’organismo concorra alla sessualità e viceversa, ossia come una soddisfacente sessualità possa migliorare di gran lunga il benessere generale dell’organismo.
Fisiologia del rapporto sessuale, nella donna e nell’uomo.
Riconoscere i segnali del corpo quando si fa l’amore.
I primi studiosi che hanno portato avanti uno studio sistematico sulla fisiologia della risposta sessuale sono stati Williams H. Masters (ginecologo) e Virginia E. Johnson (psicoterapeuta) nella Washington University School of Medicine nel 1954. I due studiosi schematizzarono il ciclo di risposta sessuale in quattro fasi successive, che però appartengono ad un unico momento indivisibile:
- Eccitamento
- Plateau
- Orgasmo
- Risoluzione
In particolare negli anni ’70, sulla scia degli studi di Master e Johnson in merito alle fasi di risposta sessuale, la psichiatra e sessuologa Helen Kaplan ha arricchito il ciclo di risposta di una fase iniziale, che definì “non prettamente fisica, ma associata a fattori psicologici e relazionali”: il desiderio.
E volendo rappresentare graficamente la funzione sessuale, è opportuno ricorrere ad un modello circolare:
a) le interazioni tra le diverse dimensioni della funzione sessuale, in senso sia frenante (feed-back negativo) che stimolante (feed-back positivo) per comprendere la frequente comorbidità rilevata in ambito clinico, data la stretta interdipendenza delle diverse fasi;
b) stretta interattività e reciprocità dinamica tra desiderio ed eccitazione;
c) introduzione della quarta dimensione, la risoluzione/soddisfazione, quale momento di sintesi psicoemotiva dell’esperienza sessuale.

Naturalmente sia l’intensità che la durata di ognuna di queste fasi può variare molto da un soggetto all’altro, per l’importanza della componente psicologica che le accompagna, stimolando o addirittura deprimendo e inibendo una buona risposta sessuale.
Ad ogni differente fase della funzione sessuale, e maschile e femminile, corrispondono correlati e specifici cambiamenti somatici; la partecipazione di tutto il corpo nella risposta alla tensione sessuale, benché fisiologicamente ben definita, rappresenta un’esperienza soggettiva, sulla base dei diversi tipi di reazione individuale.
-> Desiderio: i suoi correlati fisici si sovrappongono a quelli dell’eccitazione cerebrale (mentale o soggettiva).
-> Eccitazione: è la seconda fase, porta in sé la nascita delle sensazioni erotiche; iniziano importanti ed evidenti cambiamenti somatici, per lo più dovuti all’attivazione del sistema vascolare, responsabile della vasocongestione genitale e della vasodilatazione cutanea e mucosa generalizzata, con senso di calore diffuso.
La sua intensità è misurabile attraverso parametri quali frequenza cardiaca, sudorazione corporea, pressione arteriosa o la concentrazione di cortisolo. Oltre al sistema vascolare, anche l’apparato muscolo-scheletrico, il sistema nervoso ed endocrino ed il sistema delle citochine partecipano in egual misura per una valida fase di eccitazione.
È il momento della lubrificazione vaginale nella donna cui, più dettagliatamente, si associano le seguenti modificazioni: i due terzi superiori della vagina si allargano; il glande clitorideo ed il clitoride stesso si ingrossano; la cervice e l’utero si muovono verso l’alto; i capezzoli diventano eretti e le mammelle aumentano lievemente di volume; possono comparire piccole chiazze di vasodilatazione nella parte alta del torace (skin flush); aumentano la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la tensione neuromuscolare. E’ bene sapere che l’eccitazione è influenzata da fattori ormonali ed è maggiore nel periodo dell’ovulazione.
Nell’uomo, invece, è questo il momento dell’erezione cui si associa l’inspessimento dello scroto con la scomparsa delle pieghe scrotali e la risalita dei testicoli, con l’erezione dei capezzoli; anche nel sesso maschile aumenta la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la tensione neuromuscolare generale.
-> Plateau: è lo stadio in cui l’eccitamento si innalza fino a raggiungere il suo culmine. La congestione vasale è al suo massimo livello e tutte le espressioni della fase precedente vengono esacerbate.
Un buon tono e trofismo muscolare e l’efficienza vascolare pertanto sono elementi fondamentali di questa fase, che è molto delicata soprattutto perché è totalmente retta dal sistema nervoso autonomo e può venire intaccata istantaneamente da un intervento fuori tempo della neocorteccia.
-> Orgasmo: in questa fase, il piacere raggiunge l’apice e l’individuo si ritrova una perdita temporanea di contatto con la realtà. L’orgasmo è stato descritto dunque come capacità di sapersi abbandonare alle convulsioni muscolari involontarie per scaricare l’energia sessuale.
-> Risoluzione: è l’ultima fase, che vede un ritorno del corpo allo stato iniziale di non eccitazione con un processo regressivo della vaso congestione superficiale e profonda. La fase di risoluzione dell’uomo è caratterizzata da un “periodo refrattario”, dopo l’orgasmo, direttamente proporzionale all’età del soggetto. La donna invece se stimolata adeguatamente può rientrare nella fase di plateau. Una irregolare tensione neuromuscolare può continuare per alcuni minuti, con involontarie contrazioni di gruppi muscolari isolati. Domina un senso generale di piacevole rilassamento (che tende a mancare se non c’è stato l’orgasmo), che può portare al sonno
Come interviene un Pavimento Pelvico in salute durante l’atto sessuale.
Come dicevo, pur non essendo l’unica componente in causa, un perineo integro e ben allenato, ha un ruolo importante per una buona vita sessuale sia nell’uomo che nella donna.
Il muscolo elevatore dell’ano (il muscolo più noto e più rappresentativo del piano perineale, tanto che spesso i termini elevatore dell’ano e pavimento pelvico vengono utilizzati come sinonimi), contraendosi e distendendosi armonicamente insieme con il torace e l’addome, interviene modulando la ricettività e la responsività degli organi genitali di entrambi i sessi ed è responsabile della competenza coitale, nel senso che gli organi genitali di entrambi i partner iniziano a subire delle modificazioni finalizzate all’atto della penetrazione stessa (il canale vaginale, a seguito delle risposte muscolari e vascolari, si prepara ad accogliere il pene, ampliando la propria forma e allungandosi attraverso la distensione delle pieghe della propria mucosa, mentre il pene, così sollecitato, amplifica la sua erezione, contribuendo al piacere fisico ed alla risposta muscolare orgasmica.
Con una muscolatura debilitata sarà difficile raggiungere l’orgasmo, poiché è proprio la sua contrazione rapida a procurarci quest’ondata di piacere intenso.
Nella donna il Pavimento Pelvico interviene:
– durante la fase della penetrazione, lasciandosi distendere e aumentando l’abitabilità vaginale. Fondamentale in questa fase è soprattutto l’elevatore dell’ano (costituisce lo strato muscolare più profondo ed interno del Pavimento Pelvico, è a contatto con gli organi interni), che avvolge e circonda il canale vaginale nel suo passaggio dal piccolo bacino al piano perineale. Pertanto il tono di quest’ultimo influenza la qualità del rapporto e la stimolazione del pene, agendo quindi sulla qualità dell’erezione maschile. In realtà la sessualità femminile non è passiva poichè, durante la penetrazione, la sua maggiore espressione si esplica proprio nella contrazione volontaria della vagina attraverso i muscoli del Pavimento Pelvico, che la circondano.
– Durante la fase orgasmica, con contrazioni ritmiche ripetute, ed entrano in gioco soprattutto muscoli ischio-cavernosi e bulbo-cavernosi, intorno al clitoride. E se la vagina rappresenta un organo cruciale per l’atto penetrativo, è a livello della vulva che, in realtà, si osserva la localizzazione di gran parte delle zone dove specificamente la donna raggiunge gli stimoli sessuali più alti, perché particolarmente ricca in terminazioni nervose.
Si tratta di due muscoli del perineo superficiale, cioè quello che tocchiamo e che vediamo, se utilizzassimo uno specchietto. Con la loro contrazione, essi esercitano una compressione dei corpi erettili (clitoride e bulbi vestibolari), favorendone la congestione e l’erezione; si osserva anche un restringimento dell’introito vaginale intorno al pene e si ha l’attivazione delle ghiandole di Skene e di quelle del Bartolini della mucosa vaginale, con conseguente lubrificazione.
In particolare, la contrazione dell’ischio-cavernoso interviene soprattutto nella fase dell’eccitazione: determina soprattutto un aumento dell’afflusso di sangue nei corpi cavernosi della clitoride ed esercita su di essi una compressione tale da favorirne l’erezione; inoltre i muscoli ischio-cavernosi sono implicati in una continua involontaria contrazione ipertonica, che consente il mantenimento dell’erezione della clitoride fino a quando, superato un livello soglia, si ha il raggiungimento dell’orgasmo.
A questo punto intervengono i muscoli bulbo cavernosi, che rivestono i bulbi vestibolari, implicati nelle contrazioni orgasmiche, ossia contrazione ritmiche, rilevate ogni 0,8 secondi, responsabili di determinare un incremento della progressione degli spermatozoi, unitamente alla dilatazione del canale cervicale; durante questa fase si libera ossitocina, che agisce specificamente sul corpo dell’utero con contrazioni che favoriscono ulteriormente la progressione degli spermatozoi.

Nell’uomo i muscoli del piano perineale intervengono durante il meccanismo di erezione, favorendone il mantenimento durante il rapporto e stimolando la successiva eiaculazione.
L’erezione è un evento a genesi neuro-vascolare che coinvolge la neurotrasmissione e la correlata risposta vascolare: il fisiologico aumento di flusso ematico con riduzione del ritorno venoso è alla base del fenomeno erettivo.
La contrazione delle loro fibre, che contornano i corpi cavernosi, anteriormente, e il corpo spongioso dell’uretra, posteriormente (il corpo spongioso e i corpi cavernosi sono le strutture erettili del pene) forza il sangue all’interno del pene, aumentando così la pressione intracavernosa, e favorisce la compressione dei tessuti erettili e della vena dorsale del pene, superficiale e profonda, contro la sinfisi pubica, riducendo lo scarico venoso dall’organo erettile e contribuendo a mantenere la piena erezione.
Infine la propulsione del liquido seminale e quindi la sua emissione durante l’eiaculazione, evento finale del rapporto, è favorita dalle contrazioni ritmiche del m. bulbo cavernoso e dalla sinergia del muscolo elevatore dell’ano, la cui la parte anteromediale del muscolo pubo-coccigeo forma una fascia muscolare attorno alla prostata.

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