Esistono diverse motivazioni per cui un bambino non può poppare direttamente dal seno o ha bisogno di un’aggiunta (che può essere tranquillamente del latte materno): forse è nato prima del termine o per qualche motivo non riesce a prendere ancora il latte direttamente dal seno o magari la mamma può essere lontana dal bambino e impossibilitata ad allattare.
In ogni situazione di impossibilità ad allattare il bambino al seno è chiaro che il latte materno, opportunamente estratto, dovrà essere somministrato al bambino in qualche altro modo. La soluzione, però, non è sicuramente il biberon!
Introduzione.
I bambini non allattati al seno possono ricevere il latte con:
- un sondino oro- o naso-gastrico (necessario per i bambini che non sono in grado di succhiare e deglutire);
- una siringa o un contagocce (per quantità molto piccole di latte, per esempio per il colostro);
- un cucchiaino (la tecnica è quella dell’alimentazione con tazzina; simile all’uso della siringa, in termini di piccole quantità di latte; dare grandi quantità di latte con un cucchiaino prende molto tempo);
- una tazzina.
Il bisogno di un metodo alternativo e più appropriato deve essere deciso su base individuale per ogni madre ed ogni bambino. Lo si può considerare come un metodo di transizione verso l’allattamento al sen0 piuttosto che un fallimento dello stesso.
Qualsiasi metodo la madre decida di utilizzare, bisogna informarla e mostrarle come fare. L’insegnamento dev’essere tale da dare alla madre la fiducia nelle capacità di farlo da sola.
Biberon e tettarelle. Perchè no?
Sebbene si tratti di metodi di facilissima reperibilità e veloci da dare al bambino, in realtà l’uso di tettarelle e biberon può determinare una perdita d’interesse per il seno della mamma, soprattutto nel primo mese di vita (molto delicato per l’avvio dell’allattamento), con serie conseguenze per il successo dell’allattamento. Essi possono confondere la suzione del bambino, portandolo spesso a rifiutare il seno o a poppare scorrettamente. Questo perchè è totalmente diversa la meccanica di suzione dal biberon rispetto a quella dal seno. Quando un bambino è al seno, infatti, tiene la bocca ben aperta e la lingua fuori dal bordo gengivale; con la lingua e le mascelle compie un complesso movimento “ad onda” che gli consente di drenare efficacemente il seno. Si tratta di un vero e proprio lavoro!!! Quando il bambino succhia al biberon, invece, tiene la bocca molto più chiusa. Di conseguenza la lingua non viene estesa, ma viene tenuta dentro il bordo gengivale. Il movimento della bocca si riduce ad un semplice “apri e chiudi” che serve al bambino per comprimere la tettarella del biberon e a far defluire il latte nella sua bocca. Movimento che, se replicato al seno, è completamente inefficace per estrarre il latte.
Le tettarelle dei biberon, inoltre, non sono morbide come il seno della mamma, quindi il bambino si abitua ad uno stimolo molto più forte in bocca, motivo per cui molto spesso il bambino fa fatica a riconoscere il seno della mamma.
Un bambino può passare dal sondino alla tazzina e da questa al seno. Non ha bisogno di imparare ad alimentarsi con biberon e tettarella come parte del suo processo di sviluppo.
Siringa/contagocce – cucchiaino.
Il loro impiego diventa utile per quantità molto piccole di latte, per esempio per il colostro.
La siringa o il cucchiaino non vanno mai piazzati al centro della bocca, per il rischio che il latte scenda accidentalmente in gola mentre il neonato non è ancora pronto a deglutire. Inoltre alcuni bambini tenderebbero a succhiare la siringa come se fosse la tettarella di un biberon, perchè passa più latte di quanto il bambino possa gestire, con conseguenti difficoltà di apprendimento di come succhiare al seno.
Quindi bisogna mettere una piccola quantità verso la guancia e lasciarlo deglutire prima di dargli l’altro latte (il neonato non è in grado di gestire il flusso di grandi quantità di latte e c’è quindi il rischio di aspirazione se si dà latte troppo rapidamente e in grandi quantità).
Alimentare un bambino con una tazzina.
L’alimentazione con tazzina può essere usata con bambini in grado di deglutire, ma non di succhiare (ancora) abbastanza da alimentarsi direttamente e totalmente dal seno. Possono avere delle difficoltà ad attaccarsi bene, o possono attaccarsi e succhiare un pò ma stancarsi presto, prima di prendere latte a sufficienza.
Un bambino nato a 30-32 settimane di gestazione può spesso iniziare a prendere i primi pasti con tazzina.
Si raccomanda questa alternativa di alimentazione perchè:
- permette al bambino di usare la lingua ed apprendere i sapori;
- lo aiuta a coordianre respirazione, suzione e deglutizione;
- permette al bambino di controllare la quantità e la velocità dei pasti;
- una tazzina non ha bisogno di essere sterilizzata come si fa con biberon e tettarelle. Ha una superficie liscia e aperta, facile da pulire con acqua e sapone.
Come alimentare un bambino con tazzina.
– Far sedere il bambino in verticale o semiverticale sulle ginocchia; sostenerne la schiena, la testa e il collo. Avvolgerlo stretto con un telo può essere d’aiuto per sostenergli la schiena e per tenere lontane le sue mani.
– Portare la tazzina con il latte alle labbra del bambino, poggiandola leggermente sul labbro inferiore. Il bambino deve essere tenuto vicino in modo da stabilire un contatto visivo con la tazzina.
– Inclinare la tazzina per far sì che il latte bagni le labbra del bambino, che aprirà la bocca.
Non versare il latte nella bocca del bambino. Limitati a tenere la tazzina vicino alle labbra del bambino e lascialo prendere il latte da solo.

Quando il bambino ha preso abbastanza latte, chiude la bocca e non ne vuole più. Se non ha preso la quantità che era stata calcolata, ne prenderà di più al prossimo pasto o potrebbe avere bisogno di più pasti frequenti.
Qualunque sia il metodo utilizzato per alimentare il bambino in modo alternativo al seno, la quantità di latte varia da pasto a pasto. Quindi bisogna misurare la quantità di latte nelle 24 ore, non ad ogni pasto.
Qui di seguito alcuni video dimostrativi su come somministrare latte con tazzina ad un neonato.
Se hai bisogno di un sostegno al tuo allattamento, non esitare a scrivermi!