Lo Stop Pipì è una pratica ormai sconsigliata da parecchi anni. Viene attualmente consigliato solo come strategia per identificare correttamente i muscoli del Pavimento Pelvico. NON è affatto un esercizio!! C’è chi ancora lo consiglia, ma è assolutamente sbagliato!!!
Apparato Urinario.
La sua struttura. Come funziona: fase di riempimento e svuotamento della vescica …
Comune sia all’uomo che alla donna, l’apparato urinario è costituito dalla vescica, deputata a raccogliere, per mezzo degli ureteri, l’urina prodotta dai reni, e l’apparato sfinterico, costituito dalla muscolatura del pavimento pelvico, deputato alla continenza. Quindi:
1) VESCICA: organo del piccolo bacino che si trova nella posizione più anteriore, proprio dietro al pube, e davanti all’utero.
2) URETERI (due, dx e sx): condotti che convogliano l’urina dai reni, goccia a goccia, ai “piani inferiori” (vescica).

3) TRIGONO VESCICALE (base, pavimento della vescica): è costituito da tre orifizi disposti a triangolo, in prossimità del collo vescicale o sfintere uretrale interno; zona non estensibile, dove hanno luogo le sensazioni di vescica piena che innescano “la voglia di urinare”: il riflesso di minzione (osserva la figura di seguito, in cui la vescica è rappresentata in sezione frontale).

(base della vescica, dove sono i tre puntini).
4) URETRA ed APPARATO SFINTERIALE: canale che si estende dalla base della vescica (collo vescicale) fino all’esterno. È in grado di restringersi o dilatarsi grazie all’azione dei muscoli sfinterici: il primo che sta più in alto, quello alla base della vescica, che circonda a mo’ di manicotto la zona definita collo vescicale, prende il nome di sfintere uretrale del trigono (è quello più interno, che quindi non puoi vedere); il secondo, più in basso, corrispondente all’estremità esterna dell’uretra (quella che quindi puoi vedere) e situato anatomicamente nella zona tra il clitoride e la vagina, prende il nome di sfintere esterno del pavimento pelvico o sfintere urogenitale. L’azione dei due sfinteri si combina nel riflesso della minzione. Per comprendere meglio com’è fatta l’uretra, osserva l’immagine di seguito, in cui il condotto è rappresentato aperto.

La funzione della minzione è assicurata da un meccanismo INVOLONTARIO (agisce senza il controllo della nostra volontà) e da uno VOLONTARIO (che noi possiamo comandare).
Il meccanismo involontario permette il riempimento della vescica provocando la distensione delle sue pareti. Queste ci avvertono quando arriva il momento di mingere,
dandoci una sensazione di pienezza.
Dopodiché per innescare il meccanismo volontario di svuotamento della vescica i muscoli del Pavimento Pelvico si rilassano, lo sfintere uretrale si apre, permettendo la fuoriuscita dell’urina. Di norma la vescica garantisce un’autonomia di 3-4 ore durante il giorno, che diventa di 7-8 ore durante la notte, permettendo così un riposo notturno non interrotto.
Fase di Riempimento. La vescica è simile ad un palloncino: l’urina accumulandosi, la distende. Infatti è in grado di adattarsi al riempimento continuo e progressivo da parte dell’urina, mantenendo al suo interno una pressione sempre molto bassa. Contemporaneamente, una barriera cerca di opporsi, come una diga, alla spinta crescente dell’urina, che si va accumulando in vescica. Questa barriera è rappresentata da un anello muscolare, lo sfintere, che avvolge l’uretra e che contraendosi chiude il canale uretrale ed impedisce la fuoriuscita indesiderata d’urina. Mentre il serbatoio, rappresentato dalla vescica, fa il pieno d’urina, lo sfintere uretrale (sistema molto simile ad una “valvola”) si contrae, aumentando il suo “morso”, gradualmente per controbilanciare, come un posto di blocco, proprio la spinta crescente dell’urina, che si va accumulando in vescica. I muscoli del pavimento pelvico, sotto la vescica, con la loro contrazione potenziano l’azione dello sfintere, assicurando la continenza.
Fase di svuotamento. Quando la vescica non ce la fa più ad incamerare altro liquido vengono stimolati alcuni interruttori nervosi, collocati nello spessore della sua parete. Il messaggio giunge al cervello, interpretato come desiderio e stimolo di fare pipì. È giunto il momento di urinare!!! È però sempre possibile scegliere il momento ed il luogo giusto (fino a quel momento è possibile anche demandare lo stimolo, almeno in condizioni fisiologiche). All’inizio della minzione, lo sfintere uretrale si rilassa e con esso i muscoli del pavimento pelvico che abbracciano anch’essi, come una guarnizione, parte della vescica e l’uretra. Il muscolo detrusore, si contrae e l’urina, che non trova più ostacoli, comincia ad uscire.
Al termine della minzione, tutti gli attori di questa sofisticata funzione, che ci appare così naturale, tornano al punto di partenza. I muscoli del pavimento pelvico si contraggono e riacquistano il loro tono di base. Si chiude il punto di passaggio tra vescica ed uretra, chiamato collo vescicale. La pressione all’interno della vescica ritorna molto bassa. Così la raccolta dell’urina ha nuovamente inizio e la tenuta ridiventa stagna.

Cos’è lo Stop Pipì?
Lo Stop Pipì consiste nell’interruzione volontaria del getto minzionale, che si può praticare solo come test una tantum. Serve infatti a prendere consapevolezza di quali siano i muscoli del Pavimento Pelvico e del fatto che, come quelli di tutto il resto del corpo, sono muscoli volontari striati, ossia che rispondono ai nostri comandi e che possono essere rinforzati attraverso l’allenamento.
Gli esperti di settore e gli studi scientifici hanno dimostrato come lo Stop Pipì non solo non è utile per ottenere un miglioramento dei muscoli perineali, ma che in alcuni casi può creare addirittura danni.
La vescica è una tasca vuota, muscolare e membranosa, dove si raccoglie l’urina negli intervalli tra le minzioni (l’atto di urinare e quindi svuotare la vescica si chiama minzione) e si dimostra assai permissiva, in termini di deposito, grazie all’elasticità della sua parete. Infatti varia molto sia nel volume che nella forma: quando è vuota, essa è piccola, il suo volume non sorpassa il pube (capienza qualche cc); è come ripiegata su se stessa e la sua faccia interna infatti forma numerose pieghe; invece, da piena, si dilata (in media fino a 500 ml, ma può arrivare anche a 2 litri) e risale in posizione addominale; assume forma sferica e la sua faccia interna si distende e diventa liscia.

Essa è rivestita internamente da muscolatura liscia, il detrusore, che si trova sotto il diretto controllo del Sistema Nervoso autonomo o vegetativo, il quale è responsabile del controllo dei visceri, che non agiscono sotto la nostra diretta volontà (si pensi al cuore o anche allo stomaco e all’intestino) come invece lo fanno i muscoli di gambe e braccia!
Interrompendo volontariamente il getto minzionale, si va ad interferire con il controllo nervoso della vescica, che non sarà più in grado nè di riempirsi nè di svuotarsi completamente e in modo corretto.
Si possono così originare comportamenti minzionali errati. Dopo aver bloccato il flusso urinario, la vescica non riprende a contrarsi subito dopo, ma in momenti successivi. E’ facile pertanto che possa rimanere parzialmente piena, determinando dopo poco tempo un nuovo stimolo alla minzione fino ad una sindrome di urgenza minzionale. Si può arrivare a non percepire più lo stimolo della minzione o ad accorgersene troppo tardi. Nei casi più estremi si arriva ad “incontinenza neurologica”, ovvero all’incapacità di percepire quando la vescica è piena e quando no. L’incompleto svuotamento della vescica, inoltre, può determinare anche un ristagno dell’urina residua con comparsa di infezioni urinarie.
L’azione muscolare del Pavimento Pelvico necessaria per realizzare La pratica dello “stop pipì” può portare ad attivare in modo errato i muscoli perineali, in quanto la persona rischia di contrarre contemporaneamente anche altri muscoli, come quelli delle natiche o della parte interna delle cosce, e ciò è l’esatto contrario di quello che solitamente è utile per il Pavimento Pelvico, cioè ottenere una contrazione selettiva solo di questa porzione.
Nel caso in cui la persona soffra di ipertono del Pavimento Pelvico, la pratica dello stop pipì potrebbe peggiorare tale situazione e i sintomi ad essa correlati (di solito dolore pelvico, disfunzione sessuale, urgenza e discomfort).
Alcune semplici regole per fare pipì correttamente.
• Svuotare la vescica solo quando è piena (si consiglia non più di 8 volte al giorno), all’incirca ogni 3 ore;
• Cercare di non trattenere l’urina oltre il secondo segnale di bisogno;
• È necessario sedersi correttamente sul water e attendere il rilassamento della muscolatura perineale, appoggiando bene i piedi per terra o su un sostegno (sgabello…). Portare il tronco in avanti e appoggiare le mani o i gomiti sulle ginocchia e rilasso il corpo e la bocca (mandibola e labbra).
• NON SPINGERE per accelerare l’inizio della minzione o per finire prima. Darsi il tempo per lasciar scendere spontaneamente la pipì fino all’ultima goccia, senza spingere, ma rilassando il perineo. Sospirare, anche sonoramente, con la bocca semiaperta.
• È importante svuotare la vescica completamente perché il residuo d’urina all’interno della vescica può favorire il rischio di infezioni urinarie;
• Nel caso di perdite d’urina sarebbe opportuno evitare di utilizzare gli assorbenti se non strettamente necessario. Rimanere libera da protezioni ti aiuta a portare l’attenzione sui muscoli perineali e quasi “costringe” ad utilizzarli di più (aspetto molto fondamentale).