Il risveglio ostetrico nel post-parto: la Diastasi Addominale.

“Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro, quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.”

                                                                      ERICA JONG        


Per ogni donna è un’emozione unica ed indescrivibile veder la propria pancia ed il proprio corpo modificarsi durante tutto l’arco della gravidanza!
La gravidanza è considerata dunque un’esperienza unica nella vita di ogni donna: nove mesi magici ed anche molto delicati, nei quali il corpo e la mente cambiano in continuazione!
Molte donne si chiedono se la propria pancia tornerà come prima. La parte del corpo che subisce più cambiamenti è sicuramente quella dell’addome. Inizialmente si prepara ad accogliere una nuova vita, crescendo mese dopo mese un po’ di più e successivamente si sgonfia piano piano per tornare ad una situazione di normalità.
Se prendersi cura del proprio corpo in gravidanza e prepararlo alla nascita ormai fa parte di ogni futura mamma, non si pensa altrettanto al dopo parto. Ciò che quindi mi preme sottolineare è che la maternità non si conclude con il parto. È importante prendersi cura di sé soprattutto dopo.
Il post-partum e il puerperio costituiscono infatti un periodo importante di recupero psicofisico che richiede un programma di assistenza adeguato al fine di promuovere il completo benessere della donna. I disturbi più frequentemente lamentati dalle donne nel puerperio sono rappresentati dalle disfunzioni urinarie, dalle algie lombo-sacrali e pelviche persistenti e dall’indebolimento dei muscoli addominali. In particolare circa il 15-40% delle donne riferisce incontinenza urinaria da sforzo che, in un terzo dei casi, si risolve spontaneamente entro 12-14 mesi dal parto, ma che nel 3-10% dei casi può diventare cronica. Nell’1-5% dei casi può comparire incontinenza fecale e in oltre il 33% dei casi il dolore pelvico e/o lombo-sacrale può perdurare per diversi mesi dopo il parto.

In questo articolo vorrei spiegare più dettagliatamente una condizione che si potrebbe presentare dopo il parto per quanto riguarda la ripresa del tono addominale: la Diastasi Addominale.
Si tratta di una patologia che colpisce circa una donna su 3 dopo la gravidanza, quindi circa il 30 % delle donne, una percentuale purtroppo molto alta. Si tratta di una condizione clinica post gravidanza tanto comune quanto poco conosciuta ma che, se non risolta, a lungo termine provoca una serie di problemi tra cui: prolasso, dolori alla schiena e alle anche, ernie, senza considerare che gli organi interni risultano facilmente esposti ai traumi esterni.

Che cos’è la Diastasi Addominale?

Il muscolo retto addominale, chiamato più semplicemente retto addominale, è uno dei muscoli principali della parete addominale anteriore. Viene definito elemento muscolare pari: esiste infatti sia il muscolo retto addominale destro che il muscolo retto addominale sinistro. I retti sono separati solamente dalla cosiddetta linea alba (o linea mediana), una sottile banda di tessuto connettivo, priva sia di nervi che di vasi sanguigni, che si sviluppa longitudinalmente da sotto lo sterno fino alle ossa del bacino.              

La diastasi dei retti addominali dunque consiste nella separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale, le quali si allargano, allontanandosi della linea mediana. Quest’ultima è formata da tessuto poco elastico ma molto resistente che, se da una parte rende molto difficile la sua rottura, dall’altra, quando questa avviene, non permette di tornare facilmente alle sue condizioni iniziali.
La diastasi dei retti non è direttamente associata alla tipologia di parto, taglio cesareo rispetto a quello vaginale, come comunemente si crede, ma dipende da altri fattori.

La diastasi addominale è una conseguenza principalmente della gravidanza
Lo svilupparsi dell’utero infatti obbliga i muscoli addominali a “fare spazio” anteriormente. Sia la pressione interna del feto che l’assetto di un nuovo equilibrio ormonale, favoriscono l’assottigliamento dei tessuti connettivi (da qui la creazione della famosa “linea alba”). I muscoli retti dell’addome si separano, dando luogo ad una “diastasi fisiologica” (quando la donna, coricata, raddrizza il tronco, si può osservare una piccola protuberanza che si estroflette al centro dell’addome, come una piccola piramide. È come una sorta di ernia, i muscoli si spostano lateralmente, lasciando protrudere un’escrescenza). I muscoli retti dell’addome, nell’ultimo trimestre di gravidanza, possono allungarsi di circa15 cm, praticamente quasi metà della lunghezza dell’utero. In effetti se non si allungassero, si aprirebbero a livello dell’aponeurosi in maniera esagerata e non potrebbero più riavvicinarsi correttamente in seguito. Il bimbo ha bisogno di spazio verso l’alto, a livello sottocostale, in particolare al lato destro (l’utero si inclina a destra). Le costole si allargheranno, si distanzieranno, tanto più facilmente quanto più i muscoli retti dell’addome e gli obliqui esterni saranno poco retratti o accorciati.

A pagare il prezzo del rilassamento della parete addominale è la CURVA LOMBARE, che cede e si inarca  maggiormente, tanto più quanto il peso  sull’addome aumenta, specialmente tra la 17a e la 32a settimana di gestazione: “IPERLORDOSI FISIOLOGICA” (accentuazione della curva lombare, da 5 a 9 gradi). Il bacino quindi va in antiversione. Ciò predispone ovviamente all’insorgenza di Lombalgia e Lombo-sciatalgia.
L’addome è considerato un muscolo a importante funzione posturale, perché con i suoi fasci carnosi arriva ad agganciarsi alle vertebre lombari della colonna vertebrale (in particolare obliqui interni ed esterni ed il trasverso) e dunque lavorando sinergicamente con i muscoli paravertebrali concorre a mantenere corrette curve fisiologiche (cervicale, dorsale ed in particolare di quella lombare) e ad evitare la messa in atto di atteggiamenti posturali disfunzionali.
Tuttavia abbiamo detto che si tratta di una condizione assolutamente fisiologica e di norma, la separazione del muscolo retto addominale si risolve entro le prime 8/12 settimane dopo il parto, fino anche a 6 mesi. Se nei 6/12 mesi successivi al parto questo non avviene spontaneamente e la distanza rimane sopra i 2 cm, si può parlare di diastasi patologica.

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